PAGINA IN FASE DI COSTRUZIONE...

La ristrutturazione di una "casa campidanese" prevede come prima fase la demolizione e smaltimento dei materiali di risulta

Il primo intervento riguarderà la eliminazione di tutte le parti del fabbricato che si presentano in cattivo stato di conservazione, nel caso specifico sono state eliminate:
- infissi esterni ed interni;
- le parti di intonaco che presentavano umidità di risalità capillare, eliminazione degli imbrattamenti derivanti da manifestazioni saline, lattime di cemento, efflorescenze, muschi;
- la copertura nella sua totalità, compreso l'eventuale smaltimento di lastre di ethernit;
- le pavimentazioni tutte ( fase seguente alla fase evidenziata nella foto );
L'abitazione si presenterà allo stato originario di grezzo. Questa fase rappresenta il costo aggiuntivo da considerare rispetto ad una nuova edificazione.

IL PROBLEMA DELL'UMIDITA' DI RISALITA DAL TERRENO

Il problema dell’umidità di risalita dal terreno si presenta in tutti quegli immobili, solitamente non costruiti in epoca recente, caratterizzati da murature portanti esterne e/o interne realizzate a contatto diretto con il terreno, senza adeguati sistemi di impermeabilizzazione.
L’acqua presente nel terreno, per le proprie caratteristiche chimico-fisiche, tende a risalire nel tempo, attraverso i capillari dei materiali costituenti la muratura, fino ad una altezza di 1-2 metri.
L’acqua, una volta risalita lungo la muratura, tende a distribuirsi lungo le superfici della stessa per poter evaporare. L’acqua, evaporando, lascia però i sali in essa contenuti a diretto contatto con l’intonaco, causandone il suo deterioramento. 
I danni causati dall’umidità di risalita sono molteplici e la loro varietà e gravità dipende essenzialmente dalla quantità di acqua presente nella muratura, dalla tipologia dei suoi materiali costituenti, dal suo orientamento e dalle coordinate geografiche dell’intero edificio.
Tali danni possono essere rappresentati dal semplice ingiallimento della tinteggiatura, dall’effetto bagnato più o meno marcato, dalla presenza di efflorescenze saline, dalla formazione di bolle sulla tinteggiatura e dal suo distacco e, nei casi più gravi, dal distacco della stabilitura e talvolta dell’intero intonaco. Queste patologie possono presentarsi su entrambi i lati (esterno ed interno) della muratura, talvolta in modo simmetrico, spesso in modo più evidente su uno dei due lati.

ESEMPIO DI SOLUZIONE AL PROBLEMA DELL'UMIDITA' DI RISALITA DAL TERRENO

La soluzione sarebbe quella di creare una barriera, poco sopra la quota del terreno, che impedisca all’umidità, comunque presente nella porzione interrata della muratura, di risalire attraverso i capillari dei suoi materiali costituenti.
Ed è proprio su questo principio che si basa l’intervento di deumidificazione proposto, che consiste nella realizzazione, alla base della muratura, di una barriera chimica permanente contro l’umidità di risalita dal terreno.
Tale barriera viene creata eseguendo nella muratura, a una quota pari a quella del piano della pavimentazione, dei piccoli fori (di diametro 10 mm, di profondità pari a 4/5 dello spessore della muratura e con interasse di 10/12 cm circa), nei quali vengono iniettati i prodotti più adatti al caso di studio. 
La quantità di soluzione iniettata può variare in relazione ai materiali costituenti la muratura. 
Nel caso in cui le murature non siano già state stonacate prima dell’intervento di deumidificazione, è necessario provvedere alla rimozione del vecchio intonaco fino al vivo della muratura almeno per una altezza (generalmente variabile tra 1 e 2 metri) 50 cm superiore all’altezza raggiunta dall’umidità di risalita.
Tale operazione deve essere eseguita non prima di una settimana dalla conclusione dell’intervento di deumidificazione, in modo tale che le resine siliconiche possano raggiungere la piena efficienza.
Trascorso un discreto periodo di tempo (minimo 2-3 settimane) e dopo aver verificato le condizioni della muratura trattata, è possibile procedere all’applicazione del nuovo intonaco.
 

Riposizionamento di ordito principale e secondario

Le travi primarie in castagno vengono recuperate e riposizionate dopo il trattamento superficiale di risanamento.

La struttura portante della copertura è poi ultimata con l'inserimento dell'ordito secondario di distribuzione dei carichi.

Completamento della copertura

Lo strato di finitura è rappresentato da canne essiccate al sole e opportunamente legate, chiamato "cannizzada", questo è stato completamente sostituito con una nuova finitura dalle medesime caratteristiche.
Al di sopra della "cannizzada" viene fissato un tessuto non tessuto traspirante, l'ulteriore strato è rappresentato dall'isolante termoacustico sul quale vengono fissate le tegole originarie, opportunamente ripulite, selezionate ed eventualmete sostituite.